L’avventura di un gentiluomo: Hugo Pratt

L’avventura di Hugo Eugenio Pratt comincia a Rimini dove nasce nel 1927.

Trascorse la sua infanzia a Venezia, città con cui mantenne un forte legame.
Le sue origini sono già una premessa interessante per tutto quello che sarà. Un
nonno, cresciuto a Venezia, ha origini anglo-francesi, una nonna veniva dalla
Turchia e l’altro nonno, un ebreo sefardita emigrato dalla Spagna, poeta e
podologo rinomato a Venezia in entrambi i campi, un tipo davvero speciale.
Da questo nonno, callista e poeta, Pratt riceve una grande eredità: l’amore per
la poesia.
Il padre, Rolando Pratt è romagnolo e militare di carriera con origini inglesi,
morto nel 1942 in un campo di concentramento francese dopo essere stato fatto
prigioniero in Africa orientale .
La mamma Evelina aveva la passione per le carte, in particolare i Tarocchi con
cui leggeva il futuro alle amiche e ai clienti, che non erano pochi, tanto che
questo diventò una specie di lavoro (vi ricorda qualcuno?)…la nonna è poi una
figura che riveste un ruolo notevole, era lei che lo portava al cinema, a vedere
film d’avventura e poi, una volta a casa, gli diceva: “Hugo, adesso disegna
quello che hai visto”.
Ma non c’erano solo le carte e il cinema nell’educazione di Hugo, c’era anche
l’opera, tanto che a sette anni la zia attrice di teatro lo portava alla Fenice
a sentire e vedere “L’anello dei Nibelunghi” di Wagner facendogli scoprire il
mondo delle divinità germaniche, mentre contemporaneamente, gli raccontava i
miti ebrei e la Cabala.
Le carte, i Tarocchi, il cinema, l’opera, le riunioni di donne, il mondo
fantastico e mitologico, l’ambiente liquido e mutevole di Venezia sono ben
presenti in tutta l’opera di Hugo Pratt.
Immaginatevi cosa succede se quello stesso ragazzino, a 10 anni viene spedito in
Africa dove suo padre è un ufficiale dell’esercito coloniale italiano in
Abissinia, l’Etiopia dei nostri giorni. Qui fa amicizia con i soldati inglesi e
le truppe locali, scopre il deserto, il silenzio, l’urlo delle iene, i primi
amori e perde suo padre.
Rientrato in Italia fu per breve tempo marò della Xa Flottiglia MAS militando
nel Battaglione Lupo, facendo dell’avventura un rischioso lavoro, finché la nonna lo costrinse a ritornare a casa.
La sua vocazione era però quella di raccontare storie simili a quelle con le
quali era cresciuto Fondò allora la testata Albo Uragano, in collaborazione con
Mario Faustinelli e Alberto Ongaro, che dal 1947 divenne Asso di Picche –
Comics, dal nome del suo personaggio di punta, Asso di Picche, un eroe
mascherato dall’aderente costume giallo.

La rivista attirò numerosi giovani talenti come Dino Battaglia, Rinaldo D’Ami, Giorgio Bellavitis, mentre il personaggio di Asso di Picche riscuoteva sempre maggior successo, soprattutto in
Argentina. Pratt vi si trasferì su invito della Editorial Abril con altri amici
del “Gruppo di Venezia”, e risiedette nella città di Buenos Aires per tredici
anni.
È il periodo delle feste, degli asado preparati sui barbecue ai bordi delle
piscine, dell’amicizia con il jazzista Dizzy Gillespie, del rugby, del Tango,
del biliardo, degli amori giovanili, dell’avventura, dei figli Lucas e Marina, ma soprattutto di
un incontro professionale con  uno scrittore socialmente impegnato, grande sceneggiatore argentino, autore di quell’immenso capolavoro che è L’Eternauta: Hector Oesterheld.

 

Da questa collaborazione nascono alcune serie molto
importanti per la sua carriera: Junglemen, su testi di Ongaro, Sgt. Kirk, Ernie
Pike e Ticonderoga, tutte scritte da Héctor Oesterheld.

Lo stile di Hugo Pratt inizia ad essere sempre più apprezzato così, insieme ad Alberto Breccia, tiene
dei corsi di disegno alla Esquela Panamericana de Arte e quando questa apre una
nuova sede in Brasile si trasferisce a San Paolo per sei mesi. Fra gli allievi
dei corsi figura anche un certo José Muñoz…le frequenti escursioni in
Amazzonia, nel Mato Grosso e in altri luoghi esotici ispirano la stesura del suo
primo fumetto completo: Anna nella giungla. Questa serie di quattro storie, che
presentava ancora pesanti influenze di Oesterheld, si pone come omaggio a
quell’avventura classica con la quale si era formato negli anni giovanili e le
cui atmosfere avrebbe riportato nell’ opera successiva: Wheeling, un vero e
proprio romanzo-fiume ispirato alle opere di Zane Grey e Kenneth Roberts, che
mescola con metodica precisione fatti storici e fantasia, pratica che Pratt
avrebbe raffinato più avanti con Corto Maltese.

L’austerità economica che colpì
l’Argentina in quel periodo rese difficile la vita anche ai disegnatori e così
Hugo Pratt decide di rientrare in Italia dove lavora per il Corriere dei Piccoli. Fra il 1962 e il 1967 realizza i disegni per diversi fumetti come Le avventure
di Simbad e due adattamenti a fumetti dei romanzi di Stevenson, L’isola del
tesoro e Il ragazzo rapito. Mentre illustra tutte queste storie collabora anche
con Alberto Ongaro nella creazione della serie L’ombra.
Nel 1967, un incontro importante, fu quello con Florenzo Ivaldi, l’imprenditore
genovese appassionato di fumetti che dà carta bianca alla fantasia e al pennino
di Hugo Pratt. Nasce, così, la rivista “Sgt.Kirk” un mensile che fa conoscere
al pubblico italiano la sua produzione argentina, i classici americani e altre
novità e in cui compare per la prima volta nella storia Una ballata del mare
salato, Corto Maltese, il gentiluomo di fortuna più famoso di tutti i tempi.

La narrazione, come la maggior parte delle avventure del suo personaggio, rimanda
la memoria ai grandi romanzi d’avventura di Conrad, Melville, Lewis, Cooper,
Dumas, che tanto successo e tanta fama hanno avuto presso generazioni di
lettori. Ma soprattutto, a ispirare Pratt per questa storia fu uno scrittore
oggi dimenticato, Henry De Vere Stacpoole, autore di Laguna Blu,si…proprio
quello da cui fu tratto quel brutto film.
Nel 1969 Georges Rieu, capo redattore del settimanale francese Pif, decide di
pubblicare le storie di Hugo Pratt in Francia. Così Hugo Pratt si sposta in
treno da Genova a Parigi e proprio durante questo viaggio prese la decisione di
continuare ad utilizzare Corto Maltese come personaggio delle sue storie. Questa
fu la svolta decisiva della sua carriera.
Finalmente nell’aprile del 1970 il progetto prende vita e le storie di Corto
Maltese, scritte e illustrate da Hugo Pratt, iniziano ad essere pubblicate sulla
rivista Pif. La prima avventura sarà Il segreto di Tristan Bantam e costituirà
la base di partenza per la carriera di Hugo Pratt che dal 1971 verrà considerato
come uno dei maestri del settore a livello mondiale. La serie di Corto Maltese
conterà, alla fine, 29 avventure.
In seguito Pratt fu licenziato poiché l’editore, politicamente vicino al
Partito Comunista Francese, lo tacciava di libertarismo.
Oltre alla serie di Corto Maltese, Pratt è stato autore di un’altra serie
d’avventura, Gli scorpioni del deserto, ambientata in Africa durante la seconda
guerra mondiale e terminata da altri disegnatori dopo la sua morte. Ha
collaborato alla collana Un uomo, un’avventura, edita da Bonelli (allora
Editoriale Cepim), con quattro storie: L’uomo del Sertao, L’uomo della Somalia,
L’uomo dei Caraibi e L’uomo del grande Nord . Tutto ricominciò con un’estate
indiana ed El Gaucho sono invece brevi storie scritte per l’amico e allievo Milo
Manara.
Nel 1988 esce l’ultima avventura di Corto Maltese intitolata Mû, pubblicata
sulla rivista Corto Maltese edita da Rizzoli.
Nel 1994 insieme a Patrizia Zanotti, sua collaboratrice fidata, fonda a Roma la
casa editrice Lizard che attualmente edita tutta la sua opera.
Nei primi mesi del 1995 Hugo Pratt disegna la sua ultima storia, intitolata
Morgan, un’avventura romantica ambientata nell’Italia della Seconda Guerra
Mondiale. Nello stesso anno terminò la storia Wheeling.

Hugo Pratt trascorse gli ultimi anni della sua vita nella sua casa di Grandvaux
sul lago di Ginevra (lac Léman), dove morì il 20 agosto 1995.

 

 

 

 

 

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